Trattamenti biologici per le artriti infiammatorie

I farmaci biologici possono aiutare a ridurre l’infiammazione, il dolore e la rigidità⁵. Possono impiegare alcuni mesi per avere effetto; se dopo 6 mesi non hanno sortito alcun effetto, o se rilevi severi effetti collaterali, il tuo medico potrebbe suggerire un trattamento alternativo⁶.

Alcuni biologici possono interagire con altri farmaci, quindi, se attualmente stai assumendo regolarmente un altro farmaco, potresti dover attendere prima di iniziare la terapia con i biologici affinché il farmaco precedente possa essere espulso dal tuo organismo.

In quale caso il medico prescrive un trattamento biologico?

I farmaci biologici non funzionano per tutti, ma possono aiutare a controllare le artriti infiammatorie quando altri trattamenti non funzionano^5,7. Nella maggior parte dei casi, ti verrà proposto un trattamento biologico solo quando altri trattamenti non hanno funzionato.

Alcune persone non possono ricevere i trattamenti biologici. Se hai avuto una tubercolosi attiva (TB), ripetute infezioni, cancro o un serio problema cardiaco, i biologici potrebbero non fare al caso tuo⁵.

Come vengono somministrati i farmaci biologici?

A causa della loro composizione, non possono essere formulati come compresse o capsule in quanto il sistema digerente distruggerebbe il principio attivo prima che possa essere assorbito⁸. I farmaci biologici vengono somministrati sotto forma di iniezione sottocutanea o endovenosa, oppure tramite infusione^3,5,8.

I farmaci biologici sono spesso somministrati contemporaneamente ad altri farmaci, inclusi i convenzionali (non biologici) DMARDs, tra cui il metotrexato⁵.Alcuni biologici potrebbero rendere più difficile la risoluzione di infezioni, infatti, prima di iniziare il trattamento, il tuo medico potrebbe sottoporti ad esami per rilevare eventuali infezioni, tra cui tubercolosi ed epatite B⁹.Una volta iniziato il trattamento, effettuerai check-up regolari per monitorare i progressi.

Questi sono trattamenti anti-TNF (fattore di necrosi tumorale) (chiamati anche inibitori del TNF o TNF alfa), trattamenti anti-IL (interleuchine) (chiamati anche inibitori delle IL), terapia con cellule B e terapia con cellule T.

Il nostro organismo produce una proteina chiamata “fattore di necrosi tumorale (TNF)” ¹⁰. Nei soggetti con artrite infiammatoria questa proteina ha un’attività superiore alla norma, causando infiammazione e potenziali danni alle ossa, alla cartilagine e ai tessuti^5,11.

I farmaci anti-TNF, o inibitori del TNF, sono progettati per bloccare la sovrapproduzione di TNF che stimola l’infiammazione. Quando gli inibitori del TNF entrano in circolo, causano una reazione nel sistema immunitario che aiuta a bloccare l’infiammazione, riducendo il dolore e la rigidità⁵.

Le interleuchine (ILs) sono proteine che giocano un ruolo significativo nell’infiammazione associata alle artriti infiammatorie¹⁴.I farmaci anti-IL agiscono neutralizzando l’attività di alcune interleuchine⁵ per ridurre l’infiammazione delle articolazioni.

Quando il sistema immunitario funziona più del dovuto, come nel caso delle artriti infiammatorie, le cellule-B attaccano i tessuti sani. Gli inibitori delle cellule-B agiscono riducendo l’attività di queste cellule per ridurre infiammazione¹⁵.

Le cellule-T sono un gruppo di cellule del sistema immunitario che, in caso di malattie autoimmuni, possono attaccare i tessuti sani.Gli inibitori delle cellule T agiscono bloccando la comunicazione tra queste cellule, riducendo l’infiammazione^16,17.