Trattamento non farmacologico

In caso di farmacoresistenza, possono essere utili terapie alternative che hanno lo scopo di diminuire la frequenza delle crisi e la somministrazione dei farmaci.1

Chirurgia2

Non tutte le persone affetta da epilessia sono candidabili per un intervento di resezione. L'indicazione chirurgica è da prendere in considerazione solo per quei pazienti affetti da un'epilessia cosiddetta focale e farmacoresistente. L'epilessia è definita "focale" quando le crisi hanno iniziato in una zona unica e delimitata della corteccia celebrale.

In alcuni casi, se si riesce ad individuare con precisione "l'epicentro" della crisi, la chirurgia può liberare dall'epilessia; in altri casi, l'intervento da solo non garantisce una guarigione completa dalle crisi ma comunque trasforma l'epilessia in farmacosensibile, per cui vi è un controllo efficace delle crisi con i farmaci.

Procedure di neurostimolazione

Le procedure di neurostimolazione possono essere utilizzate per quei pazienti che non raggiungono la libertà da crisi o la riduzione della frequenza delle crisi attraverso la terapia farmacologica; questo trattamento, tuttavia, non elimina completamente le crisi, agisce soprattutto sulla frequenza delle crisi. Attualmente, esistono due tipi di neurostimolazione: stimolazione del nervo vago (VNS) e stimolazione cerebrale profonda (DBS).1

Stimolazione del nervo vago

stimulation

Tramite un generatore di impulsi posizionato sottocute a livello della clavicola vengono inviati degli stimoli elettrici al nervo vago, attraverso degli elettrodi applicati chirurgicamente; tale stimolazione può ridurre la frequenza degli episodi critici nei pazienti con epilessia farmacoresistente, consentendo di ottenere una riduzione più o meno rilevante delle crisi e, di conseguenza, un aumento della qualità della vita. Gli effetti indesiderati più comuni di questo trattamento sono raucedine o tosse durante la stimolazione. Più raramente, può portare a disturbi respiratori o di deglutizione, nonché mal di gola o mal di testa.1

Stimolazione cerebrale profonda

dbs

Un'altra procedura è la stimolazione cerebrale profonda che consente, tramite degli elettrodi impiantati in regioni cerebrali diverse, di stimolare direttamente alcune aree corticali in grado di modulare e modificare l’attività epilettica. Tali tecniche, eseguibili solo presso centri altamente specializzati, sono ad oggi riservate a pazienti farmacoresistenti molto selezionati.1

Dieta chetogenica

ketodiet

La dieta chetogenica è una dieta terapeutica che ha dimostrato di riuscire a migliorare il controllo delle crisi in pazienti con epilessia farmacoresistente. Questo regime alimentare va seguito sotto la supervisione di un epilettologo e di un dietista esperto nella sua gestione.

La dieta chetogenica si basa su un regime nutrizionale contenente un’elevata percentuale di grassi e una ridotta quota di proteine e carboidrati; essa si propone di indurre uno stato di chetosi cronica che simula gli effetti del digiuno. Con questa dieta si obbliga l’organismo a utilizzare i grassi invece del glucosio come fonte di energia, mantenendo elevato lo sviluppo di corpi chetonici.1

Abitudini salutari

healthy

Oltre ai trattamenti farmacologici e alla chirurgia, i pazienti con epilessia devono sapere che le corrette abitudini possono contribuire notevolmente a controllare questo disturbo e ridurre la frequenza delle crisi epilettiche.

Tra le buone abitudini essenziali per le persone con epilessia ci sono:

Il riconoscimento ed il trattamento dei disturbi del sonno sono di fondamentale importanza poiché contribuiscono a migliorare la qualità della vita. Una buona qualità del sonno notturno ha, inoltre, un effetto positivo sulla frequenza delle crisi e sul comportamento.1,2

L’eccessiva assunzione di alcol o il consumo di sostanze eccitanti o droghe (come la cocaina) possono facilitare la comparsa di crisi, si consiglia di evitarne l’utilizzo.3

Alcuni soggetti sono particolarmente sensibili all’effetto di certi stimoli luminosi, sia artificiali che naturali. Tale condizione è definita fotosensibilità; soggetti con una suscettibilità agli stimoli visivi particolarmente spiccata possono presentare crisi epilettiche guardando la televisione o mentre giocano ai videogame al computer. A questo proposito è utile adottare i seguenti accorgimenti:3

  • Illuminare l’ambiente circostante tenendo una lampada accesa vicino allo schermo;

  • Non guardare lo schermo troppo da vicino;

  • Utilizzare schermi >100 Hz o di tecnologia più moderna (LCD, LED, ecc.), e ridurre l’impostazione della luminosità dello schermo;

  • Interrompere frequentemente la visione dello schermo;

  • Limitare il tempo trascorso davanti alla televisione.

Referenze

  1. Stores, G., Sleep disturbance in childhood epilepsy: clinical implications, assessment and treatment. Arch Dis Child, 2013. 98(7): p. 548-51.

  2. https://www.ospedaleniguarda.it/in-evidenza/leggi/chirurgia-dellepilessia

  3. Jain, S.V. and S.V. Kothare, Sleep and Epilepsy. Semin Pediatr Neurol, 2015. 22(2): p. 86-92.

  4. LICE - Lega Italiana contro l'EpilessiaGuida alle Epilessia Edizione 2023