Tramite un generatore di impulsi posizionato sottocute a livello della clavicola vengono inviati degli stimoli elettrici al nervo vago, attraverso degli elettrodi applicati chirurgicamente; tale stimolazione può ridurre la frequenza degli episodi critici nei pazienti con epilessia farmacoresistente, consentendo di ottenere una riduzione più o meno rilevante delle crisi e, di conseguenza, un aumento della qualità della vita. Gli effetti indesiderati più comuni di questo trattamento sono raucedine o tosse durante la stimolazione. Più raramente, può portare a disturbi respiratori o di deglutizione, nonché mal di gola o mal di testa.1