Come calcolare il rischio
Il fatto che l’osteoporosi sia una patologia silenziosa deve farci pensare che ciò che può essere rilevato e controllato, sono i fattori di rischio ad essa associati.
Gli operatori sanitari possono contare su uno strumento chiamato FRAX®, utilizzato per calcolare il rischio di un paziente di soffrire di fratture da fragilità nell'arco dei successivi dieci anni.
Questo strumento sviluppato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è parte di un algoritmo che incorpora alcune linee guida della pratica clinica per la diagnosi dell’osteoporosi. A seconda del livello ottenuto, insieme ad altri indicatori come l’età o i fattori di rischio non modificabili, è possibile che il medico possa decidere di effettuare un test della densità minerale ossea (BMD) che confermi la diagnosi.
In Italia, è stato sviluppato il DeFRA, un algoritmo derivato dal FRAX®, che si basa sui dati relativi al rischio di frattura della popolazione Italiana. L’obiettivo di questo strumento è quello di definire il rischio assoluto di frattura introducendo nell’algoritmo variabili quali fumo, uso di corticosteroidi, assunzione di alcool, numero e sito delle precedenti fratture, altre patologie che potenzialmente causano riduzione di densità minerale ossea (BMD).3