Diagnosi di osteoporosiDiagnosi di osteoporosi

Diagnosi di osteoporosi

In Italia ci sono 4 milioni di individui con osteoporosi.1 560.000 sono le fratture registrate in Italia nel 2019, di cui le più gravi sono fratture del femore, che presentano un’elevata morbilità e mortalità.

Viene stimato che le fratture da fragilità portano ad una perdita di più di 229.207 QALYs (quality-adjusted life years) ogni anno.2

Esistono delle tecniche radiologiche per la diagnosi dell’osteoporosi che permettono di rilevare il grado di severità, l’evoluzione dell’osteoporosi, così come la risposta al trattamento (laddove ne sia iniziato uno). Per rilevare la patologia, si può effettuare un test chiamato densitometria ossea: dei raggi X a bassa intensità possono rilevare anche una minima percentuale di perdita di massa ossea.

Come calcolare il rischio

Come calcolare il rischio

Il fatto che l’osteoporosi sia una patologia silenziosa deve farci pensare che ciò che può essere rilevato e controllato, sono i fattori di rischio ad essa associati.

Gli operatori sanitari possono contare su uno strumento chiamato FRAX®, utilizzato per calcolare il rischio di un paziente di soffrire di fratture da fragilità nell'arco dei successivi dieci anni.

Questo strumento sviluppato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è parte di un algoritmo che incorpora alcune linee guida della pratica clinica per la diagnosi dell’osteoporosi. A seconda del livello ottenuto, insieme ad altri indicatori come l’età o i fattori di rischio non modificabili, è possibile che il medico possa decidere di effettuare un test della densità minerale ossea (BMD) che confermi la diagnosi.

In Italia, è stato sviluppato il DeFRA, un algoritmo derivato dal FRAX®, che si basa sui dati relativi al rischio di frattura della popolazione Italiana. L’obiettivo di questo strumento è quello di definire il rischio assoluto di frattura introducendo nell’algoritmo variabili quali fumo, uso di corticosteroidi, assunzione di alcool, numero e sito delle precedenti fratture, altre patologie che potenzialmente causano riduzione di densità minerale ossea (BMD).3

Densitometria ossea

Le semplici radiografie non sono in grado di esprimere la densità minerale delle ossa, nonostante possano evidenziare le fratture. Per poter rilevare la patologia si effettua una valutazione chiamata densitometria ossea: una valutazione che utilizza raggi X a bassa intensità ed è capace di rilevare anche una minima percentuale di perdita di massa ossea. La misura della densità ossea, rispetto ad un parametro definito, permette di arrivare ad una diagnosi certa di osteoporosi e, di conseguenza, al rischio di avere una frattura da fragilità.

Come si interpretano i risultati di una densitometria?

Come si interpretano i risultati di una densitometria?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito una serie di valori per misurare la gravità dell’osteoporosi, basandosi sui parametri di un giovane adulto, considerati come ottimali. La diagnosi di osteoporosi è definita da un T-score minore di -2.5 deviazioni standard rispetto ai valori di riferimento.4

Questi risultati evidenziano un possibile rischio elevato, per il quale è necessario consultare un medico per valutare un trattamento adeguato al fine di evitare il rischio di future fratture. Inoltre, se si è già verificata una prima frattura il rischio è ancora più elevato.

Referenze

  1. Italy report IOF SCOPE2021
  2. Linea guida Diagnosi, stratificazione del rischio e continuità assistenziale delle Fratture da Fragilità (2019)
  3. Validation and further development of the WHO 10-year fracture risk assessment tool in Italian postmenopausal women: project rationale and description. Clinical and experimental rheumatology, 28(4), 561–570.
  4. Szulc P, Bouxsein ML. Overview of osteoporosis: Epidemiology and clinical management. International Osteoporosis Foundation (2017)